Come dividere l’eredità in modo amichevole senza ricorrere al Giudice.
Il modo più comune ed auspicabile per sciogliere la comunione ereditaria è la divisione ereditaria contrattuale (o consensuale o amichevole).
Optare per una divisione ereditaria consensuale è consigliabile quando tutti gli eredi sono in grado di comunicare e collaborare serenamente. Questo approccio è ideale per evitare lunghe dispute legali causate da un’eventuale divisione ereditaria giudiziale e per mantenere l’armonia familiare perché si basa sul semplice accordo tra gli eredi senza necessità di ricorrere all’autorità giudiziaria.
Se non ci sono particolari pretese o dissapori, i coeredi in modo pacifico e collaborativo si “siedono allo stesso tavolo” e decidono di comune accordo come dividere praticamente i beni ereditati tramite il “contratto di divisione ereditaria”: un accordo volontario tra gli eredi, che consente di spartire l’eredità secondo modalità concordate da tutte le parti coinvolte.
Infatti, perché il contratto sia valido, è necessario che partecipino tutti gli eredi.
Se anche uno solo manca all’appello, il contratto non sarà valido perché è necessaria l’unanimità affinché il contratto sia produttivo di effetti.
Sappi inoltre che se si parla di beni immobili, il contratto deve essere redatto come atto pubblico e necessariamente trascritto per avere valore legale anche verso terzi.
Ecco i quattro passaggi principali della divisione ereditaria consensuale.
Si Inizia facendo un inventario di tutti i beni ereditati.
Dunque si ricostruisce tutto il patrimonio lasciato dal defunto al momento della morte: conti in banca, auto, moto, gioielli, partecipazioni societarie, immobili, polizze assicurative, oggetti vari, arredamento, etc.
Nella stima del patrimonio ereditario complessivo al momento della divisione vanno inclusi anche i beni che il defunto ha donato quando era in vita; le donazioni sono infatti considerate quali “anticipi sull’eredità”.
Gli eredi legittimari devono conferire alla massa ereditaria i beni ricevuti in vita (Collazione), a meno che non ci siano disposizioni diverse. Dopo aver sottratto i debiti, otteniamo il patrimonio netto.
Successivamente, si valutano i beni al loro valore di mercato al momento della divisione ereditaria. Questa valutazione è cruciale per garantire, specialmente se ci sono immobili coinvolti, una divisione equa, che tenga in considerazione l’effettivo ammontare del patrimonio netto e le quote ereditarie per evitare l’impugnazione del testamento per lesione legittima.
2. Creazione delle Singole Quote e Progetto di Divisione
A questo punto si redige il progetto di divisione: una volta stimati i beni, questi vengono divisi in porzioni corrispondenti alle quote di ciascun erede. I beni facilmente divisibili possono essere distribuiti direttamente, mentre quelli indivisibili, come una casa, possono essere assegnati a un singolo erede con compensazioni in denaro per gli altri.
Una volta create le singole quote e redatto il progetto di divisione, si passa alla fase di effettiva assegnazione delle quote ai coeredi.
Questo può avvenire tramite assegnazione diretta, scelta o sorteggio.
La forma necessaria varia a seconda del tipo di beni: per beni mobili o crediti non è richiesta una forma specifica, mentre per beni immobili è necessaria una forma scritta e la successiva trascrizione dell’atto e del verbale dell’eventuale sorteggio presso la Conservatoria.
La divisione ereditaria consensuale si conclude con la stipula del contratto di divisione. Con questo contratto, le parti confermano di aver raggiunto un accordo su come attribuire i singoli beni ai coeredi e possono diventare così proprietari esclusivi dei beni che sono stati loro assegnati.
Facciamo l’esempio in cui all’apertura della successione, ci sono 3 coeredi e 3 immobili. Se, fortunatamente i 3 immobili hanno esattamente lo stesso valore, non c’è problema: sarà assegnato un immobile a testa secondo l’accordo delle parti.
Tuttavia, la divisione è spesso più complessa. Solitamente, il valore dei singoli beni ereditari non è uguale: la casa al mare potrebbe valere meno rispetto all’attico in città o più del rustico in campagna. In questi casi, si può richiedere l’intervento di un esperto per valutare se è possibile suddividere l’immobile in modo da creare porzioni indipendenti. Ma quando ciò non è possibile, o è possibile solo parzialmente, si assegna l’immobile di maggior valore a un coerede, che compenserà gli altri coeredi con un conguaglio in denaro.
Se i coeredi sono sufficientemente pacifici e ben disposti l’uno verso l’altro, la divisione contrattuale è senz’altro la scelta migliore.
Grazie alla divisione contrattuale, infatti si riducono notevolmente i tempi e i costi di un procedimento giudiziario.
Inoltre, un accordo consensuale evita conflitti e tensioni tra gli eredi, preservando i legami familiari. Tuttavia, spesso, non si arriva ad un accordo di divisione amichevole quando i rapporti familiari sono già incrinati e conviene rivolgersi ad un avvocato per far valere, nel minor tempo possibile, i propri diritti in sede giudiziale o stragiudiziale.
La comunione ereditaria non ha una durata prestabilita.
Essa continua fino a quando uno degli eredi o tutti gli eredi insieme non decidono di porvi fine. Quindi, finché i coeredi non esprimono il desiderio di dividere l’eredità, non c’è un limite di tempo entro il quale la divisione deve essere effettuata.
Ogni coerede ha diritto a richiedere, con la divisione ereditaria, di diventare proprietario esclusivo (conferimento) di uno o più beni mobili o immobili che corrispondono alla propria quota. Quando ciò però non sia possibile, l’equivalenza della quota spettante viene liquidata al coerede in denaro (conguaglio).
Ad esempio: Simone e Vanessa sono gli unici eredi del padre che lascia una casa, un’auto d’epoca ed un orologio di enorme valore. Nel progetto di divisione ereditaria Simone ottiene la casa, mentre a Vanessa vanno l’auto e l’orologio. Tuttavia, il valore complessivo dei beni mobili assegnati a Vanessa è maggiore di quello della casa di Simone. Vanessa è dunque tenuta a liquidare il fratello tramite conguaglio in denaro. In questo caso infatti, il conferimento in natura non è possibile ma a Simone spetta in ogni caso la metà del patrimonio ereditario.
Se nessun erede chiede l’assegnazione dell’immobile e questo non è divisibile in porzioni indipendenti, sarà necessario cederlo all’asta e conferire quanto ottenuto dalla vendita alla massa attiva ereditaria.
Una volta perfezionato, il contratto di divisione ereditaria non può essere sciolto a meno che tutti i partecipanti non siano d’accordo: non è possibile recedere unilateralmente.
Tuttavia, ogni coerede può contestare l’accordo avviando un’azione di annullamento per violenza o dolo, oppure può chiedere la rescissione per lesione.
Il contratto di divisione può essere annullato se è stato stipulato sotto violenza o dolo.
Se invece ci sono errori, come l’omissione di alcuni beni ereditari, si può solo chiedere un “supplemento” della divisione.
L’azione per ottenere l’annullamento per dolo o violenza deve essere esercitata entro 5 anni da quando la violenza è cessata o il dolo è stato scoperto.
In alternativa, se uno degli eredi dimostra di aver subito una lesione oltre il quarto (anche se la divisione è stata fatta dal testatore), può avviare un’azione di rescissione per lesione oltre il quarto.
Se i coeredi non riescono a trovare un accordo per dividere l’eredità, evidentemente non sarà possibile stipulare un contratto di divisione ereditaria. In questa situazione, gli eredi possono scegliere di mantenere la comunione ereditaria oppure rivolgersi ad un avvocato specializzato in consulenza legale ereditaria per cercare di raggiungere un’intesa attraverso la mediazione.
Se anche questo tentativo non avesse successo, l’unica soluzione rimasta sarà ricorrere al giudizio per ottenere una divisione ereditaria giudiziale.
La divisione ereditaria consensuale è il modo migliore per risolvere la comunione ereditaria in modo pacifico e veloce. Con questo approccio, puoi evitare lunghe e costose dispute legali, mantenendo armonia e buoni rapporti con i tuoi familiari.
Questo è possibile però se tutti gli eredi collaborano e partecipano all’accordo.
Se dovessi incontrare difficoltà o dissapori, non esitare a chiedere aiuto. Per qualsiasi domanda o se hai bisogno di assistenza sulla divisione ereditaria consensuale, contatta il nostro studio legale esperto in diritto successorio. Siamo qui per offrirti consulenza e supporto personalizzato, aiutandoti a gestire al meglio la tua situazione ereditaria.
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