Dichiarazione di successione: quando bisogna presentarla?

Cos’è la dichiarazione di successione? Come si invia? Quali sono i termini da rispettare e i documenti da allegare? È un obbligo di legge presentarla?

La successione ereditaria è un fenomeno complesso non solo per le diverse norme che entrano in gioco, ma soprattutto per la peculiarità dei singoli casi e per i molteplici adempimenti a carico dei chiamati.

Tra tutti gli adempimenti ve n’è uno di natura fiscale che riveste un ruolo fondamentale: la dichiarazione di successione.

Cos’è la dichiarazione di successione? Come si invia? Quali sono i termini da rispettare e i documenti da allegare? È obbligatorio presentarla?

Prenditi qualche minuto, leggendo questo post, troverai tutte le risposte che cerchi!

Cos’è la dichiarazione di successione?

La dichiarazione di successione è un adempimento fiscale obbligatorio a carico dei chiamati all’eredità e dei legatari.

Nello specifico si tratta di un documento tributario che deve essere presentato all’Agenzia delle Entrate, al fine di comunicare al Fisco le generalità di coloro che vantano diritti successori, nonché l’entità del patrimonio ereditario, al fine di determinare l’imposta di successione.

Quando si deve presentare la dichiarazione?

Pur essendo un obbligo di Legge in alcuni casi si è esonerati dalla presentazione della dichiarazione di successione.

In particolare, è previsto l’esonero dall’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione nel caso in cui l’eredità sia devoluta esclusivamente al coniuge e ai parenti in linea retta del de cuius e il patrimonio ereditario abbia le seguenti caratteristiche:

  • sia privo di beni immobili o diritti reali immobiliari,
  • il valore totale dell’asse ereditario sia inferiore a 100.000 euro.

Diversamente, in tutti gli altri casi la dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione.

Devi sapere, inoltre, che nel caso in cui la successione comprenda beni immobili, indipendentemente dalla loro natura (terreni e/o fabbricati) è necessario richiedere la voltura catastale, che consiste in una richiesta di aggiornamento dei dati catastali con l’inserimento dei nominativi degli eredi e la quota di spettanza.

Con la compilazione della dichiarazione di successione vengono automaticamente richieste le volture, tuttavia il richiedente può decidere di presentare la richiesta in un secondo momento.

In questa ipotesi, il richiedente dovrà presentare all’ufficio provinciale – Territorio dell’Agenzia competente la richiesta di voltura entro 30 giorni dalla presentazione della dichiarazione.

Cosa quando non si presenta la dichiarazione di successione?

Capita talvolta che tali adempimenti vengano ignorati ed eseguiti troppo tardi, quando il termine per presentare la dichiarazione è ormai scaduto!

La mancata presentazione della dichiarazione comporta l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie modulate sull’entità del ritardo in relazione al valore dell’eredità della cui successione si tratta.

Più nel dettaglio, è necessario distinguere la dichiarazione tradiva dall’omessa dichiarazione.

Nel primo caso, infatti, scaduto il termine per la presentazione e comunque fintanto che non avvenga l’accertamento tributario, è possibile effettuare il ravvedimento operoso (art. 13 del D.Lgs. n. 472 del 1997), cioè autodenunciarsi all’Agenzia delle Entrate sanando la posizione con il versamento dell’imposta maggiorata degli interessi e di una sanzione pecuniaria ridotta parametrata all’entità del ritardo.

Nei caso in cui non vi sia imposta di successione verrà applicata la sanzione di una somma in misura fissa compresa tra €. 258,00 e €. 1.032,00.

Oltre alla sanzione comprensiva degli interessi maturati, va segnalato che, possono essere applicate anche delle misure limitative sui beni immobili oggetto della successione come l’impossibilità temporanea di vendere il bene.

Come e dove si deve presentare la dichiarazione di successione?

Fino a qualche tempo era necessario consegnare fisicamente il Modello 4 della dichiarazione di successione presso l’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate del luogo dove era fissata l’ultima residenza nota del de cuius. Nel caso in cui non fosse stato possibile risalire al domicilio fiscale la dichiarazione doveva essere recapitata all’Agenzia delle Entrate di Roma 6.

Il 15 Marzo 2018 è stata introdotta la nuova procedura telematica che ha sostituito la consegna cartacea della dichiarazione. Tuttavia transitoriamente fino al 31 Dicembre 2018 si poteva presentare ancora il Modello 4 della dichiarazione in forma cartacea.

Invece, dal 01 Gennaio 2019 la dichiarazione di successione e la contestuale voltura catastale devono essere inviate obbligatoriamente per via telematica; la possibilità della consegna cartacea sussiste soltanto per le successioni aperte prima del 3 ottobre 2006 incluse le successive dichiarazioni integrative, modificative e sostitutive delle medesime.

Chi sono i soggetti tenuti a presentare la dichiarazione di successione?

Se da un lato non vi sono dubbi in merito sul destinatario dall’altro l’individuazione di chi per legge è tenuto a presentare la dichiarazione di successione non è così immediata.

I soggetti obbligati a presentare la dichiarazione e tutta la documentazione necessaria, sono precisamente:

  • i chiamati all’eredità (legittimari, legittimi, legatari); purchè non abbiano effettuato la rinuncia o richiesto la nomina di un curatore entro il termine di scadenza per la presentazione della dichiarazione di successione;
  • i rappresentanti legali dei successori (eredi e legatari);
  • coloro che all’apertura della successione (avendone il diritto) sono immessi nel possesso di uno o più beni ereditari;
  • i curatori delle eredità giacenti;
  • gli esecutori testamentari, gli amministratori dell’eredità e i trust.

Va da sé che che qualora vi siano più soggetti tenuti a presentare la dichiarazione è sufficiente che vi provveda anche uno solo di essi.

L’obbligazione del versamento dell’imposta è solidale tra tutti, ma in proporzione delle relative quote ereditarie; solo i legatari sono esclusi dall’obbligo solidale.

Inoltre va precisato che la presentazione della dichiarazione di successione non comporta assolutamente l’accettazione tacita dell’eredità salvo che, come ritiene la Giurisprudenza maggioritaria, contestualmente alla dichiarazione vengano richieste le volture catastali.

Quali documenti allegare dichiarazione?

Per presentare correttamente la dichiarazione telematica di successione sono richiesti i seguenti documenti da allegare alla stessa, alcuni essenziali ed altri eventuali:

  • Copia documento d’identità valido di tutti i chiamati.
  • Copia codice fiscale del de cuius e di tutti i chiamati.
  • Certificato di morte.
  • Autocertificazione stato di famiglia.
  • Documenti tecnici degli immobili (planimetrie, elaborati mappali, accatastamenti).
  • Atti di provenienza delle unità immobiliari del de cuius (intestati e cointestati).
  • Ricevuta di pagamento della fattura emessa dall’agenzia per le spese funebri.
  • Ricevuta di pagamento delle fatture emesse dalle cliniche per le spese mediche.
  • Eventuali atti di donazione inter vivos del de cuius a favore dei successori.
  • Eventuali ratei di invalidità maturati e non riscossi dal de cuius.
  • Eventuale copia autentica del verbale di rinuncia dell’eredità.
  • Eventuale dichiarazione dell’istituto di credito in merito alla sussistenza e consistenza di mutui, ipoteche, conti correnti, investimenti finanziari, fondi, azioni, obbligazioni.
  • Eventuale dichiarazione societaria di titolarità di quote sottoscritta da un commercialista.
  • Eventuale dichiarazione del datore di lavoro relativa alle indennità maturate in vita dal de cuius (mensilità, tredicesima, quattordicesima, TFR, malattie, ferie).
  • Eventuale copia autentica del verbale pubblicazione del testamento.

Come puoi ben capire ogni dichiarazione di successione fa caso a sé. Non è possibile individuare preventivamente i documenti da allegare senza aver prima esaminato il caso concreto.

Purtroppo la mancanza, anche di uno solo dei documenti richiesti, può rischiare di pregiudicare l’intera procedura.

Pur non essendoci alcun obbligo a farsi assistere da un legale o da un notaio nella presentazione della dichiarazione, nelle successioni particolarmente complesse è sempre meglio consultare un professionista al fine di evitare di incorrere in errori e sanzioni.

LEGGI ANCHE: Come si determinano le tasse sull’eredità?

Altri adempimenti estranei alla dichiarazione.

Quando si apre la successione, oltre alla dichiarazione di successione, che senza dubbio rappresenta l’adempimento più importante, possono dover essere adempiute anche ulteriori formalità di natura burocratica come ad esempio:

  • la riconsegna della patente di guida alla motorizzazione civile;
  • la riconsegna del passaporto e dell’eventuale porto d’armi alla Questura;
  • la vendita e la consegna delle armi, salva la richiesta di nulla osta per il trasferimento detentivo delle stesse;
  • la restituzione al Comune della carta di identità, del certificato elettorale e del libretto di pensione;
  • la modifica di intestazione dei veicoli al PRA.

Ricapitolando

Se nell’eredità sono compresi beni immobili e/o il valore dell’asse ereditario supera 100.000 euro, i chiamati all’eredità sono tenuti ad inviare telematicamente all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione; entro 12 mesi dalla morte del de cuius.

Nel caso in cui vi fossero più chiamati all’eredità è sufficiente che uno solo di essi adempia all’obbligo di presentazione.

La dichiarazione ha la funzione di comunicare al Fisco il subentro degli eredi per la successiva quantificazione dell’imposta di successione.

L’omessa presentazione o l’errata compilazione determinano l’applicazione di sanzioni pecuniarie e limitazioni sulla possibilità di disporre dei beni della successione.

Per evitare di esporsi alle conseguenze dovute all’errata compilazione, consegna ed alla eventuale mancanza di documenti è sempre meglio consultare un professionista in grado di individuare tutto il necessario riferibile alle eventualità del caso concreto.

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